MAL D'ORECCHIO NEI BAMBINI
MAL
D’ORECCHIO NEI BAMBINI: CHE COSA FARE E QUALI SONO I RIMEDI
ANTONIO
DE CARIA - Mantova
Il mal d'orecchio - otalgia –
è un sintomo frequente in età pediatrica. Le cause sono diverse e possono
coinvolgere differenti parti dell’orecchio. Dal semplice “tappo di cerume” alle
più importanti otiti o al dolore riflesso non strettamente legato all’orecchio,
l’otalgia è un sintomo da non sottovalutare in quanto può essere espressione di
una patologia che, se non trattata, può determinare danni permanenti all’udito.
Il dolore può interessare
solo l’orecchio o può irradiarsi alla regione circostante, alla mandibola,
mascella o, più in generale, a tutto il lato della testa dell’orecchio
interessato. Esordisce generalmente in modo brusco e improvviso con dei picchi
di dolore acuto alternati a momenti di semplice fastidio ed è spesso
accompagnato da febbre anche molto alta.
Il bambino molto piccolo con
otalgia, può manifestare improvvisi crisi di pianto inconsolabile e riduzione
dell’appetito. I bambini più grandi possono anche riferire una diminuzione
della capacità uditiva o distorsione sonora.
E’ assolutamente
sconsigliato ricorrere all’utilizzo di farmaci, se non direttamente prescritti
dal medico ed evitare l’uso di bastoncini di cotone se si sospetta la presenza
di un tappo di cerume. Infatti, i bastoncini di cotone sono solitamente più
grossi del condotto uditivo del bambino e, pertanto, la loro introduzione può
spingere il cerume in profondità verso il timpano rischiando d produrre delle
lesioni. Sarà compito del medico, dopo la visita, effettuare la diagnosi con
conseguente terapia. La diagnosi si avvale della visione diretta del condotto
uditivo e della membrana del timpano – otoscopia – e di alcune manovre
diagnostiche (trazione del padiglione auricolare, pressione sul trago, palpazione
della zona periauricolare ecc.) che permettono di indirizzare lo specialista verso
una eventuale otite esterna, media o verso un dolore riflesso (es. un dentino
che sta uscendo). Completa la diagnosi l’esame della gola e del naso.
Nei casi di dolore
all’orecchio non accompagnato da febbre, come alcune volte accade dopo un bagno
o dopo essere stati al mare o in piscina, la sede colpita è l’orecchio esterno
e il processo infettivo è determinato, più frequentemente da un batterio o da
un fungo. In questo caso al dolore si associa prurito.
Se il bambino presenta
febbre, naso chiuso e dolore, la sintomatologia può essere determinata da un’otite
media. In questo caso il dolore è causato dalla pressione del muco o del
materiale purulento sulla membrana del timpano. Se a seguito della pressione
eccessiva del pus la membrana si perfora, si potrebbe vedere liquido misto a
sangue che fuoriesce dal condotto uditivo con netta riduzione del dolore. In
questo caso si tampona delicatamente il condotto uditivo, non bisogna bagnare
l’orecchio con acqua e portare il bambino dallo specialista. Solitamente la
membrana timpanica si ricostituisce, spontaneamente, in una settimana senza
conseguenze.
Nei casi di otite media
catarrale la sintomatologia dolorosa è scarsa o assente, il bambino sembrerà
distratto – in realtà non sente bene – e tenderà a farsi ripetere le parole. La
terapia si avvale di interventi necessari a tenere pulito il naso – lavaggi
nasali più volte al giorno – e a far defluire il muco dall’orecchio medio.
Necessario il riscontro della presenza di adenoidi e/o infezioni delle
tonsille. Spesso l’otite media catarrale è determinata da un’infezione che
dalla gola o dal naso invade la tuba di Eustachio - piccolo canale che mette in
comunicazione il naso con l’orecchio medio – e, conseguentemente, si espande all’orecchio.
L’otite media catarrale è di frequente riscontro in età pediatrica soprattutto
entro i primi 7 anni di vita. Successivamente, gli episodi tendono a diradarsi
fino a scomparire entro i 14 anni. La terapia deve essere sempre tempestiva ed
efficace, perché il perseverare delle cause può determinare una riduzione della
capacità uditiva con conseguente ritardo nell’acquisizione del linguaggio e
difficoltà scolastiche. In rari casi i danni alla membrana del timpano e alla
catena degli ossicini possono protrarsi anche in età adulta con conseguente
danno e ipoacusia di grado anche grave.
Alcuni bambini possono
essere maggiormente predisposti e sviluppare episodi di otiti recidivanti. In
questi casi sono individuabili fattori di rischio quali l’ipertrofia
adenotonsillare, scarsa igiene orale e nasale, uso prolungato del ciucciotto,
allattamento artificiale, esposizione a fumo di sigaretta.
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